Aprile 2020
Claudio De Monte Nuto . Mental Coach,
Socio Fondatore del Consorzio Starting4
L’imprenditore come un condottiero.
Quando tutto cambia all’improvviso…
Stare fermi? Sì, ma fermi non significa fare nulla.
Intervista a Claudio De Monte Nuto
Mental Coach, Socio Fondatore del Consorzio Starting4
A cura di Lisa De Rossi
Responsabile Ufficio stampa IFP Europe
Arriva un virus sulla terra che ha la potenza di un asteroide gigante e di colpo cambia tutto. Dalla salute all’economia. Un decreto impone la chiusura delle fabbriche, alcune si fermano totalmente, le “produzioni strategiche” no, altre ancora lavorano in Smart Working, altre hanno scelto, perché possono, una “timida” riapertura.
Sono scossoni profondi per gli imprenditori che disorientano: la preoccupazione economica, l’azienda deve “stare in piedi”, galleggiare fino alla riapertura. Si riparte. Ma in che modo? E quando? Ma come si cambia dentro? E le relazioni all’interno dell’azienda?
Ne abbiamo parlato Claudio De Monte Nuto – Mental Coach, Project manager, Socio Fondatore del Consorzio Starting4.
L’imprenditore che era abituato ad agire per migliorare la performance, ora deve stare fermo. Fermo non significa fare nulla…
“Giusto – spiega Claudio De Monte – e per chiarire questo concetto userò una metafora. Noi abbiamo una mente che controlla il corpo, le nostre azioni volontarie e involontarie e una mente che usa il pensiero, spesso astratto e irrazionale, per immaginare e creare idee nuove. Che cosa succede in questo sistema? Tanto più il corpo è attivo tanto più la mente è impegnata a controllarlo con tutta una serie di automatismi e chiaramente ha meno risorse da dedicare a tutti gli aspetti creativi. Facciamo un esempio: se andiamo a correre e la nostra andatura è lenta, il corpo non è sotto sforzo e scopriamo così che con la mente possiamo continuare a pensare, ma se iniziamo a correre velocemente, il nostro corpo viene impegnato dallo sforzo massimale e la mente inizia a focalizzarsi nella gestione di quel movimento e, sostanzialmente, non riusciamo più a pensare. Facciamo il parallelo con un’azienda. Quando l’impresa è lanciata nella produzione e tutto il sistema è focalizzato sul rendere e produrre è come essere al massimo dello sforzo con il nostro corpo. E tutte le energie sono concentrate lì.
In questi momenti in cui le aziende rallentano o addirittura si fermano, noi possiamo cogliere questo tempo per fare un’operazione che altrimenti sarebbe impossibile fare: cominciare a pensare in modo allargato, perché non abbiamo più bisogno di controllare il corpo (la produzione) perlomeno non come prima, ed è in questo tempo che si sviluppano nuove idee e nuovi progetti, ascoltiamo ciò che accade fuori e ci rendiamo conto dei cambiamenti, e non solo l’imprenditore, ma tutta l’azienda e chi ne fa parte, potrebbe ricevere e dare nuovi stimoli, per migliorare il nuovo spazio di lavoro ad esempio. Se l’imprenditore non guida questi momenti perde una straordinaria occasione di capitalizzare ciò che è insito nella vita umana: l’atto creativo. È da questa circostanza di “mente libera rispetto all’ordinario” che dobbiamo trarre vantaggio e portarci a casa nuove idee e nuove prospettive.
Quale deve essere l’atteggiamento dell’imprenditore con sé stesso e con i propri dipendenti?
L’imprenditore è un faro, associo l’immagine dell’imprenditore al condottiero, una persona di altissimi principi che guida con esempio e che è in grado di motivare chi sta attorno a lui per raggiungere gli obiettivi. L’imprenditore ha un ruolo chiave in questo contesto di emergenza: deve essere presente per sostenere e per continuare a guidare dando la direzione. E questo è importante, perché le persone si smarriscono, perché non vedono più un punto d’arrivo. L’imprenditore deve mantenere le persone attive, sollecitate per mantenere il benessere per sé e per le persone con cui lavora. E questo il momento di mantenere relazioni, lo spirito di squadra che è quello che fa “innamorare” le persone della propria azienda, tema a volte trascurato. Una sorta di grande famiglia, è il momento di prendersi cura dei propri dipendenti, di “coccolarli”.
Galileo Galilei diceva: “Dietro ogni problema c’è un’opportunità”.
È d’accordo?
La trovo un’affermazione ormai stantia. È molto più utile pensare a un concetto di normalità dietro questa affermazione. La vita nostra personale e aziendale, infatti, è fatta di piccoli grandi problemi quotidiani cui dobbiamo trovare soluzione: problemi di produzione, distribuzione, cambiamento del mercato che sperimentiamo ogni giorno. Ogni volta in cui risolviamo un piccolo grande problema ci stiamo aprendo ad una nuova opportunità. Accade tutti i giorni anche se molto spesso non ci facciamo caso.
Quando le difficoltà diventano grandi, oltre una certa soglia e soprattutto sono legate a fattori esterni diventano quella che chiamiamo “crisi”. In realtà non cambia nulla: c’è un problema cui dobbiamo trovare una soluzione e che, una volta trovata, ci apre ad una nuova opportunità. Questa è la vita, ordinaria e straordinaria allo stesso tempo. È importante esserne consapevoli e adottare il giusto atteggiamento mentale – orientato alla soluzione – che ci consente di superare brillantemente ogni difficoltà. L’imprenditore ha questo atteggiamento nel proprio DNA, quindi per lui è normale confrontarsi con i problemi e risolverli. In questo momento lo scossone è forte, ci mette alla prova e si può far vacillare, ma è importante proprio ora ricordarci che, è questo quello che noi, imprenditori, siamo capaci di fare: trovare soluzioni ai problemi. Mantenere fede a questa forte identità, all’intenzione e alla determinazione è ciò che serve adesso più che mai.