International Paint&Coating Magazine
N. 31 – 2015 JANUARY/FEBRUARY

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VALLI&VALLI

Valli&Valli: il rilancio di un marchio storico di successo passa per l’innovazione tecnologica della fase di lavaggio

La valorizzazione della nostra storia e dei nostri punti di forza può essere un mezzo per risollevare l’Italia, un Paese con una storia e una cultura invidiate da tutto il mondo, in questi anni di crisi. La storia industriale italiana ha raggiunto ed è in grado tutt’oggi di raggiungere delle vette altissime. Valorizzare la storia, però, non significa semplicemente celebrare o riproporre i successi del passato ma analizzarli a fondo per comprendere quale era la visione, spesso all’avanguardia, che si celava dietro essi ed utilizzarla per raggiungere nuovi successi con nuovi strumenti. Questa è anche la visione sposata negli ultimi anni da Valli&Valli, storica azienda di Renate (Monza e Brianza) produttrice di maniglie di altissima qualità per porte e finestre che esporta il proprio design e il proprio know-how tecnologico in tutto il mondo.

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La ristrutturazione che sta rilanciando l’azienda ha coinvolto anche la politica produttiva e le tecnologie di produzione per quelle fasi che attribuiscono al prodotto il suo valore aggiunto. “Valli&Valli torna ad essere un’azienda in grado di proporre al mercato pezzi esclusivi, che i concorrenti non offrono – esordisce Gloria Sormani, direttore generale – Il design comunemente inteso ha fatto il suo tempo: oggi bisogna andare oltre e proporre il design dei cambiamenti tecnologici, che possono riguardare il prodotto ma anche la produzione. Per questo abbiamo ripensato tutte le logiche produttive e abbiamo puntato sulle nuove tecnologie in ogni fase del processo”. Una delle fasi interessate da un completo cambio di tecnologia è stata quella del lavaggio delle maniglie: considerando quanto contano le finiture per il prodotto Valli&Valli, è facilmente comprensibile come il lavaggio per rimuovere le paste di pulitura e lucidatura, un contaminante particolarmente ostico, sia strategico ai fini della qualità. L’azienda ha sostituito una vecchia macchina a percloroetilene con una moderna lavatrice sottovuoto ad alcoli modificati di IFP Europe di Cittadella (Padova) che implementa il sistema ad ultrasuoni SONOPUSH MONO® HD della tedesca Weber Ultrasonics GmbH, particolarmente efficace ed indicato per i lavaggi “difficili”.

Valli&Valli

Valli&Valli fu fondata da Pasquale Valli negli anni ’30. Designer ante litteram, fu uno scultore che trasferì la valenza della sua arte ad altri oggetti, trasformandoli in oggetti di design. L’azienda oggi produce un’ampia gamma di maniglie per porte, finestre e complementi d’arredo, suddivisa in due marchi affermati in tutto il mondo: Valli&Valli, che comprende sia maniglie dal design classico sia dagli stili più moderni, e Fusital, che dal 1976 rappresenta il brand più esclusivo dell’azienda, nato e dalla visione di Carlo Edoardo Valli, figlio di Pasquale, che è riuscito così a creare il primo brand italiano in grado di proporre modelli d’autore e dal design contemporaneo.
Nel 2008 l’azienda lombarda è entrata a far parte del gruppo svedese ASSA ABLOY, leader di mercato con una gamma completa di soluzioni per sistemi di apertura e chiusura porte, accessori e complementi. L’acquisizione ha coinciso con il rilancio dell’azienda italiana e ha rappresentato un passo importante verso il futuro. “Valli&Valli si trova nel pieno di un piano di rilancio”, spiega Gloria Sormani, “e l’acquisizione da parte di ASSA ABLOY è stata solo il primo passo. In passato, ha prevalso una politica di outsourcing a livello produttivo. Oggi, stiamo tornando all’internalizzazione di quelle fasi del processo che attribuiscono un alto valore aggiunto ai nostri prodotti, come la finitura. In questo modo, abbiamo maggior flessibilità, pieno controllo sulla qualità e maggiore rapidità di risposta al mercato”. Questo cambiamento si inserisce in un contesto più ampio nel quale si incrociano la valorizzazione della storia di Valli&Valli, la creatività e l’artigianalità delle finiture per portare sul mercato prodotti proiettati nel futuro, che si distinguono nettamente dalla concorrenza. “Abbiamo puntato su finiture che danno un effetto artigianale alla maniglia, in contrasto con la finitura “brutalmente” industriale”, continua Gloria Sormani. “Abbiamo studiato un effetto bronzo opaco striato e l’effetto Cromoton, una finitura cromo satinato rivestita di nero e striata a mano, che dona al pezzo un valore ‘scultoreo’. Vogliamo riappropriarci del concetto che attribuisce un valore scultoreo alla maniglia, rileggendolo in chiave moderna con le tecnologie più avanzate ma dove l’intervento della creatività e manualità è in primo piano”.

Ciclo produttivo

“A parte lo stampaggio delle maniglie e dei loro componenti e i trattamenti galvanici, che sono demandati all’esterno, tutte le altre fasi produttive sono interne”, spiega Daniele Fumagalli direttore di produzione “Per la finitura non abbiamo un ciclo standard, poiché molto dipende dalla tipologia di maniglia che andiamo a produrre e dal tipo di effetto che vogliamo ottenere. Per la maggior parte della produzione, lo stampaggio è seguito da un decapaggio in immersione per rimuovere i grassi di stampaggio che si formano sulla superficie. Seguono smerigliatura, vibrofinitura; lavorazioni meccaniche, finitura, confezionamento e assemblaggio”. La gamma di finiture di Valli&Valli è molto ampia. “La maniglia può essere lucida, satinata oppure sottoposta a rivestimento galvanico”, continua Daniele Fumagalli, “Internamente possiamo effettuare finiture anticate con un impianto di patinatura ad immersione nelle quali ossidiamo il pezzo oppure la verniciatura liquida su un impianto automatico”.

L’importanza del processo di lavaggio e i vantaggi della nuova macchina

Il processo di lavaggio, che svolge un ruolo fondamentale per la qualità della finitura, è posto dopo la fase di lucidatura, per rimuovere i residui delle paste grasse, molto difficili da eliminare. Per soddisfare appieno tutti i requisiti di questo processo e proseguire sulla strada del rinnovamento, Valli&Valli ha sostituito la macchina di lavaggio precedente a percloroetilene affidandosi alla tecnologia di IFP Europe, azienda nota per la produzione di alta gamma composta da lavatrici industriali ad alcoli modificati a ciclo completamente sottovuoto.
La nuova macchina di lavaggio, operativa da agosto 2013, è monocamera, a ciclo sottovuoto con alcoli modificati. “I pezzi da lavare sono posizionati su nostri telai appositamente progettati, i quali, a loro volta, sono posizionati su un telaio fornito delle stesse dimensioni della camera della macchina. Una volta all’interno, sono sgrassati con Dowclene, alcol modificato di Safechem, e con l’ausilio di un sistema ad ultrasuoni di ultima generazione di Weber Ultrasonics GmbH – fondamentale per rimuovere in modo efficace i residui delle paste grasse. Generalmente i pezzi più grandi sono anche sottoposti ad oscillazione”.

Ultrasuoni di ultima generazione per un lavaggio efficace

Il sistema a ultrasuoni della macchina installata da Valli&Valli utilizza i trasduttori a barra SONOPUSH MONO HD di Weber Ultrasonics GmbH di Karlsbad-Iterrsbach (Germania). Si tratta di trasduttori molto efficaci che, a parità di lunghezza, offrono maggiore potenza dei trasduttori tradizionali. Questo perché la superficie che irradia il suono dal SONOPUSH MONO® è più ampia rispetto ai trasduttori simili (cavitazione a 360 gradi). Inoltre, l’impiego di un trasduttore a barra riduce notevolmente i processi di manutenzione e di eventuale riparazione (aspetto molto importante e sentito dai costruttori). La distribuzione sonica a 360 gradi garantisce un campo cavitazionale estremamente omogeneo, senza vuoti o abbassamenti, con un’efficienza superiore al 95% e temperature di esercizio oltre i 100°C. Questo tipo di trasduttore, disponibile con frequenze di 25/30 e 40 kHz, in titanio ed eventualmente in acciaio, è particolarmente indicato per macchine di lavaggio sottovuoto, sia mono che multicamera, e per applicazioni “difficili” come la rimozione delle paste di pulitura. Questi trasduttori sono anche provvisti di un sistema elettronico che rileva la mancanza di liquido e, nel caso in cui la camera non dovesse essere allagata o avere una perdita sostanziale, il sistema interrompe automaticamente il funzionamento. “Tutta la nostra produzione passa nella nuova macchina di lavaggio. La macchina ha una capacità produttiva di circa 600 pezzi l’ora, che soddisfa il nostro fabbisogno attuale ma che può essere incrementato grazie al polmone di accumulo posto prima del carico della macchina”, spiega Daniele Fumagalli.
“La fase di lavaggio, potenzialmente, può rappresentare un collo di bottiglia. Il sistema precedente era manuale e non permetteva di creare un polmone di accumulo. Con il nuovo impianto semi automatico, invece, abbiamo aumentato considerevolmente l’efficienza produttiva e creato un polmone di 1 ora. In questo modo, la macchina può operare per quel lasso di tempo in autonomia, senza la presenza di un operatore. Al momento, la macchina funziona 10 ore al giorno e può produrre 6.000 pezzi. Tuttavia, se ce ne fosse l’esigenza, sarebbe possibile aumentare ulteriormente il polmone e allungare l’operatività”.
L’efficienza produttiva non è migliorata soltanto grazie a questo fattore, ma anche alla possibilità di lavare contemporaneamente due materiali diversi. “Noi utilizziamo principalmente due metalli: l’ottone e la zama. Il precedente sistema di lavaggio a percloroetilene, non consentiva di lavare insieme questi due metalli, incidendo notevolmente sulla flessibilità di produzione” dichiara Daniele Fumagalli.
Inoltre, un altro degli aspetti positivi della nuova macchina è la ridotta manutenzione e la possibilità di effettuarla senza fermare la produzione. “La macchina è dotata di più filtri che possono essere puliti in modo alternato. Al loro interno si fermano i residui secchi delle paste di lucidatura che sono poi smaltiti insieme alle polveri di vibrofinitura, come rifiuti inerti”.
Anche il fattore ambientale ha contribuito alla sostituzione della macchina di lavaggio obsoleta a favore della tecnologia IFP Europe. “Uno dei vantaggi ambientali è l’eliminazione della grandi quantità di percloro utilizzate in precedenza che, oltre ad avere importanti ricadute ambientali, richiedevano un costoso e difficile smaltimento. Abbiamo sposato la filosofia ambientale di ASSA ABLOY realizzando un investimento importante in tecnologia pur essendo all’interno di un piano di ristrutturazione. Allo stesso tempo, abbiamo ottenuto un enorme abbattimento dei costi e allungato notevolmente il ciclo di vita del bagno di lavaggio. Oggi consumiamo solo qualche litro al mese di alcol modificato”, continua Daniele Fumagalli.

Conclusioni

Il percorso di innovazione di Valli&Valli non può certo tralasciare un aspetto importante come la qualità, soprattutto nel mercato di alto livello di questa azienda. “Il miglioramento qualitativo, sia del processo di lavaggio sia del prodotto finito, è stato notevole. La nuova macchina di lavaggio IFP, unita alla tecnologia innovativa di Weber Ultrasonics GmbH nel campo degli ultrasuoni, si inserisce perfettamente nel piano di rilancio di Valli&Valli”, conclude Gloria Sormani.

Cosa dicono di noi sulle testate di settore

Di seguito alcuni articoli, realizzati da nostri clienti, in cui vengono descritte le caratteristiche delle loro attività e come l’utilizzo dei nostri impianti di lavaggio sottovuoto contribuiscono alla realizzazione qualitativa dei loro prodotti.