Luglio 2023
La tecnologia di IFP Europe ispira una tesi di ingegneria
“Digitalizzazione della comunicazione in una linea produttiva tramite tecnologia RFID – Radio Frequency Identification”.
Questo è il titolo della tesi che Alberto Alcesti ha realizzato per la sua laurea conseguita presso la Facoltà di Ingegneria Meccatronica dell’Università di Padova.
E in queste pagine c’è un po’ di tecnologia di IFP Europe. La tesi è nata nel vicentino, all’interno dello stabilimento di Montecchio Maggiore di Xylem Lowara, multinazionale che produce pompe e circolatori per acque pulite o di scarico del settore edilizio, industriale, agricolo, industriale. E sono stati proprio i due impianti di lavaggio progettati e realizzati da IFP Europe per l’azienda ad ispirare il futuro ingegnere. Uno di questi è una Kp Hybrid 800.
«È stato l’argomento che ho scelto per la mia tesi – ci racconta Alberto – a portarmi alla Lowara. Qui ho avuto la possibilità di fare uno stage per prepararmi a fare l’ultimo miglio del percorso di laurea. Ho avuto un grande supporto dal Responsabile Efficienza impianti Luca Gamba che mi ha guidato nel mio percorso e che ringrazio tantissimo. Avevo bisogno di confrontarmi con una tecnologia avanzata e sostenibile e qui l’ho trovata anche nei due impianti IFP Europe. Come suggerisce il titolo, l’acronimo inglese RFID indica una tecnologia di identificazione a radio frequenza che si basa sulla propagazione di onde elettromagnetiche. Questa tecnologia consente il rilevamento automatico e a distanza di dati contenuti in specifiche memorie, offrendo un’identificazione univoca. Essenzialmente, mediante l’utilizzo di tali piccoli elementi associati a un componente specifico di processo, il lettore acquisisce le caratteristiche dell’oggetto al fine di catalogarlo e di identificare il processo che tale oggetto deve svolgere. Questo rappresenta efficacemente la transizione dal tradizionale foglio di carta solitamente associato all’oggetto, che ne definisce le caratteristiche, a un sistema digitale.»
Che cosa hai colto della tecnologia di IFP Europe?
«La mia tesi si compone di una sezione introduttiva, che copre il contesto generale, seguita dalla descrizione del mio progetto che prevede la lettura delle memorie tramite l’uso di tecnologia RFID, che sono attaccate ai cassoni contenenti i componenti destinati al processo di lavaggio. Inoltre, è stato automatizzato il sistema di selezione del programma di lavaggio. Nel mio lavoro, spiego un processo produttivo che coinvolge dei macchinari e in queste 80 pagine non potevo non coinvolgere un impianto all’avanguardia e tecnologicamente avanzato. Si tratta di un processo di digitalizzazione che interessa principalmente due macchinari. Il primo è una pressa meccanica che produce componenti stampati, i quali vengono successivamente condotti all’interno dell’impianto IFP Europe per essere sgrassati e preparati per le fasi successive.»
«L’appeal tecnologico delle macchine IFP è molto forte. Ho confrontato la tecnologia sottovuoto con i classici lavaggi a tunnel. La cosa interessante è il risparmio di acqua, la sostenibilità del lavaggio; nella sezione dedicata ai cassoni con tecnologia RFID, ho enfatizzato l’importanza dell’integrazione del software nel contesto del mio progetto, evidenziandone gli aspetti rilevanti.
Al di là della mia tesi, sono convinto che la sostenibilità nelle aziende e nei processi di produzione non debba essere una “tendenza del momento” ma una strada che dovrebbero percorrere tutti, questo però richiede investimenti e non un dettaglio da poco in un budget aziendale. Nel lavaggio a tunnel c’è molto spreco d’acqua contrariamente a quello che accade quando è in azione un impianto IFP: riduzione dello spreco d’acqua, di prodotti solventi e di pulizia, il consumo energetico limitato, una camera chiusa che tenga il più lontano possibile l’operatore dal luogo di sgrassaggio: sostenibilità e sicurezza… In una parola: eco friendly!»