Luglio 2025

Sicurezza al centro: l’impegno quotidiano di IFP Europe per proteggere chi lavora
IFP costruisce, progetta, realizza e commercializza. È un’azienda che produce, ma lo fa in sicurezza. È da qui che parte il nostro viaggio, dalla consapevolezza che ogni pezzo montato, ogni intervento tecnico ha un’unica bussola, quella della protezione. Dalla saldatura alle attività in quota, dal collaudo alle trasferte internazionali, ogni passaggio ha le sue regole e i suoi strumenti.
Sicurezza in quota
Il nostro viaggio comincia guardando in alto. In molti reparti si lavora su strutture elevate, durante il montaggio di macchinari. È qui che entrano in gioco le linee vita interne, un pilastro del sistema di prevenzione.
«Una delle cose più importanti presenti in IFP sono le linee vita interne – racconta Maria Chiara Pinton, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di IFP Europe. Sono frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca, legato alla necessità di trovare un sistema che, da una parte, garantisse la sicurezza agli operatori che effettuano i montaggi in quota e che, dall’altra, fosse compatibile con gli spazi e le esigenze produttive. Il tutto ovviamente garantendo un buon comfort all’utilizzatore. Le nostre linee vita sono dotate di un dispositivo retrattile che scorre su un binario montato a soffitto. Il cavo viene agganciato all’imbragatura e funziona come una cintura di sicurezza: in caso di caduta dell’operatore si blocca, evitando il peggio. Il vantaggio di questo sistema, rispetto ad altri, è che può essere utilizzato anche quando l’operatore si trova ad una altezza ridotta, garantendo protezione anche durante l’utilizzo ad esempio di una scala»
La normativa parla di lavoro in quota quando si superano i due metri da terra, ma in IFP la protezione comincia prima: già dal terzo o quarto gradino di una scala, i lavoratori hanno l’obbligo di agganciarsi.
Saldatura e protezioni
Proseguiamo il percorso passando per le postazioni operative.
«Tutti i lavoratori IFP sono dotati di scarpe antinfortunistiche e guanti protettivi, scelti in base al tipo di lavoro svolto. Per chi si occupa di montaggi di precisione, minuterie o attività delicate, i guanti sono sottili e flessibili. Per chi affronta attività più gravose – come la saldatura o la smerigliatura – i guanti sono rinforzati, resistenti al calore e al taglio.»
I guanti e gli altri DPI di largo consumo sono prelevabili in autonomia dai distributori automatici da ciascun operatore, in base alla mansione svolta. In questa maniera è possibile monitorare in tempo reale lo stato delle scorte e garantire che ciascun lavoratore abbia i DPI corretti per l’attività che sta svolgendo.
Nel reparto saldatura, la protezione si intensifica. Gli operatori indossano indumenti da lavoro certificati EN ISO 11611, progettati quindi per resistere a scintille, calore e proiezioni di metallo fuso. Sono dotati di maschera di protezione e operano in ambienti attrezzati con impianti di aspirazione localizzata, che riducono al minimo l’esposizione ai fumi di saldatura.
Il rischio non si improvvisa
Nel viaggio della sicurezza IFP ci sono zone più sensibili, dove il rischio si fa più elevato. Una di queste è l’area dedicata al collaudo delle macchine, un’attività che comporta l’utilizzo di elevate intensità di corrente.
Per queste operazioni sono state create postazioni specifiche ed è stata sviluppata una procedura operativa, condivisa con gli addetti al collaudo, che impedisce qualunque contatto accidentale con le parti in tensione e riduce drasticamente il rischio di elettrocuzione.
Oltre i confini, la stessa attenzione
La sicurezza non si ferma ai confini dell’azienda. «Anche chi parte per l’estero, siano essi tecnici del service o commerciali, è seguito da vicino. Prima di ogni trasferta, viene attivata una procedura che valuta il paese di destinazione, se necessario, viene prevista una profilassi sanitaria e vengono fornite informazioni sui rischi di sicurezza pubblica e sulle norme comportamentali del contesto locale. Anche comportamenti che in Italia non hanno conseguenze possono essere sanzionabili altrove, ricorda Pinton. È importante che ogni lavoratore sappia come tutelarsi, anche fuori dalla sede.»
«Non è solo una questione di rispetto delle regole ma è una responsabilità verso le persone», conclude Maria Chiara Pinton.