Trattamenti e Finiture
ottobre 2024
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LAVAGGIO, PROTAGONISTA DELLE FASI DI PROCESSO NEL FISSAGGIO INDUSTRIALE
Nuova Rivetteria Bolognese ha potenziato la fase di lavaggio dei propri prodotti installando un nuovo impianto di lavaggio IFP Europe, sviluppato per soddisfare alti volumi produttivi e per garantire elevata autonomia, minimizzando il presidio e l’intervento degli operatori
Produce più di un miliardo di pezzi all’anno, tra viteria, bulloneria, dadi, ribattini, eccentrici e altri componenti di fissaggio, in lotti che partono da poche migliaia di unità fino a commesse di svariati milioni. A utilizzarli sono i settori dell’arredo, dell’elettrodomestico e del serramento, radice storica dell’azienda che costituisce circa il 40% del fatturato, oltre all’esigente e competitivo automotive, comparto in forte espansione che rappresenta il 20%, e molti altri ambiti, tra cui l’elettrotecnico e il medicale. Stiamo parlando della Nuova Rivetteria Bolognese, oggi parte del gruppo Sifi, importante società finanziaria della famiglia Fanti attiva anche nella produzione di imballi metallici e plastici, con un fatturato globale di 300 milioni di euro e oltre 500 dipendenti.
«Di questi – precisa Andrea Fanti, amministratore unico della Nuova Rivetteria Bolognese e presidente del gruppo Sifi – una trentina sono impiegati nei 6.000 mq della nostra sede di Vergato, in provincia di Bologna. Un qualificato staff, supportato da un importante e strutturato parco macchine, permette di assicurare elevata qualità di prodotto e di servizio».
Tecnologie di stampaggio, di ripresa, di controllo, e, non da ultimo, sistemi per la pulizia, il lavaggio e la decontaminazione da impurità dei componenti prodotti, nonché l’applicazione di eventuali strati protettivi. Protagonista di queste ultime fasi di processo è un nuovo impianto della linea KP.MAX della IFP Europe di Galliera Veneta (PD).
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Potenziamento ed evoluzione sostenibile nel lavaggio dei pezzi
«IFP Europe – precisa Fanti – è nostro partner da circa otto anni, sin da quando nel 2016 abbiamo acquistato la prima lavatrice industriale. Un impianto che ha pienamente soddisfatto le nostre esigenze, permettendo un significativo miglioramento operativo e ambientale, passando dalla tecnologia di lavaggio a percloroetilene a quella con alcol modificato».
La sostenuta crescita e gli aumentati volumi registrati negli anni successivi dall’azienda bolognese hanno infatti reso necessario un potenziamento della fase stessa di lavaggio dei pezzi.
«Non abbiamo avuto alcun dubbio – conferma Fanti – nel rivolgerci nuovamente al costruttore. Il primo acquisto è stato il risultato di un’approfondita analisi di mercato. Tra le varie opzioni disponibili, IFP si è distinta come riferimento nella produzione di macchinari che utilizzano alcool modificato. La sua superiorità tecnologica è emersa fin da subito, grazie al suo sistema innovativo che si discostava nettamente da quanto disponibile.
A mio giudizio, differenziante da questo punto di vista è stata la visione lungimirante scelta per la messa a punto della tecnologia. Invece di limitarsi ad adattare i vecchi sistemi basati su percloroetilene, l’azienda ha sviluppato da zero una nuova tecnologia per l’utilizzo dell’alcool modificato. Una soddisfazione che ci ha poi convinto al nuovo acquisto, ancora più performante del precedente».
La scelta della Nuova Rivetteria Bolognese è infatti ricaduta sul modello KP 800 MAX nella sua versione più completa, comprensiva di tutte le opzioni disponibili, inclusi il sistema di lavaggio a ultrasuoni e il gruppo applicazione dell’agente protettivo.
Elevata autonomia ed efficienza con minimo presidio
Parte dell’ampia gamma di impianti della IFP Europe, il modello KP 800 MAX rappresenta una soluzione avanzata e versatile per il lavaggio dei metalli, progettata per soddisfare le esigenze di volumi produttivi molto elevati o di carichi singoli dalle dimensioni importanti.
Le elevate prestazioni in termini di rapidità di ciclo di lavaggio, qualità di pulizia, assenza di scarti, elevata efficienza energetica e bassi consumi, unitamente all’affidabilità e all’assenza totale di manutenzione ordinaria da parte dell’operatore, rappresentano i principali punti di forza.
Un’altra caratteristica distintiva è l’interfaccia utente intuitiva, che consente un controllo preciso delle operazioni di lavaggio e una facile programmazione delle varie fasi del ciclo di pulizia. Questo sistema automatizzato non solo riduce i tempi di inattività, ma ottimizza anche l’uso delle risorse, contribuendo a un significativo risparmio energetico.
«L’obiettivo operativo nella scelta del nuovo impianto – sottolinea Fanti – era soddisfare le cresciute esigenze acquisendo un sistema capace di assicurare gli attesi livelli di pulizia nel modo più autonomo possibile. A tal fine, abbiamo optato per l’installazione di un sistema particolarmente esteso di rulliere di carico e scarico, riuscendo a garantire così un’elevata capacità di lavaggio, ma con un presidio ridotto al minimo. In base alla pianificazione, considerando un ciclo medio di lavaggio di circa 20-25 minuti, i 12 cestelli a disposizione, caricabili fino a 800 kg di materiale, assicurano un’autonomia non inferiore alle 4 ore. Ciò significa liberare risorse ricollocabili in altre mansioni a maggior valore, elevando al tempo stesso la nostra efficienza».
Tecnologie e competenze al servizio del cliente
Competenze, know-how e professionalità sviluppati nel settore degli elementi di fissaggio hanno assicurato alla Nuova Rivetteria Bolognese una crescita che ha permesso di ampliare gli orizzonti di mercato, aggiungendo alla propria consolidata gamma di prodotti, pezzi ad altissima difficoltà e complessità, che necessitano di uno studio e di una progettazione approfonditi, oltre che di tecnologie allo stato dell’arte.
«L’esperienza acquisita – rileva lo stesso Fanti – permette di affiancare in co-design i clienti in ogni fase della progettazione per ottimizzare la produttività, anticipare e risolvere eventuali problematiche e criticità applicative e implementare l’efficienza di processo, trasferendola alla loro competitività.
Un supporto che può beneficiare anche delle nostre attività di ricerca e sviluppo per l’utilizzo di ulteriori e differenti materie prime, anche opportunamente trattate, per migliorare le performance dei prodotti, ampliare le loro applicazioni per specifici utilizzi».
Nei reparti dell’unità produttiva, per lavorare diversi materiali (tra cui acciai, acciai inox, alluminio e ottone), sono disponibili oltre 30 presse di stampaggio fino a 250 ton (parte delle quali per realizzare Ø minimo 1,5 mm e massimo M10 x 120 mm, la maggior parte con possibilità di semiforo, e 12 presse multistazioni da 2 a 6 matrici, Ø minimo 2 e massimo 16 mm). Sono inoltre presenti numerose macchine di ripresa (oltre 40 tra rullatrici, filettatrici, maschiatrici, esagonatrici e appuntitori). La gamma di impronte e filetti realizzabili copre qualsiasi esigenza, con la possibilità di poter fornire il particolare completo di marcature personalizzate.
«Non meno importanti – aggiunge Fanti – oltre ai reparti di manutenzione e attrezzeria, sono il nostro reparto di selezione ottica e meccanica, a cui sovraintende l’interconnessione digitale 4.0 di tutte le macchine e l’integrazione dei processi nel nostro sistema MES, per il rilevamento della produzione e per il controllo qualità. Tale dotazione assicura la migliore pianificazione dei processi, il monitoraggio e il controllo della qualità in tempo reale, con consegna di lotti con scarti in ppm molto vicini allo zero».
La qualità in Nuova Rivetteria Bolognese è certificata grazie all’ottenimento della ISO 9001, poi evolutasi naturalmente in ISO TS e IATF nel momento in cui l’azienda ha iniziato a servire il mercato automotive, diventato uno dei settori di punta, nonché partner omologato di diverse aziende a livello sia nazionale ,sia europeo. Relativamente più recenti sono invece l’ottenimento della certificazione ISO 14001 per l’ambiente e della ISO 45001 per la sicurezza.
Il punto su futuro, mercato e nuove opportunità
Con un fatturato che lo scorso anno ha superato i 7 milioni di euro, la Nuova Rivetteria Bolognese guarda al futuro con moderato ottimismo.
A offrire uno sguardo approfondito sulle sfide recenti e le nuove prospettive è lo stesso Fanti: «Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da diverse difficoltà: la pandemia di COVID-19, l’aumento dei costi energetici, la carenza di materiali e l’incremento dei costi di trasporto. Nonostante il 2022 sia stato un anno eccezionale per molte aziende italiane, lo scorso anno ha visto un rallentamento significativo in vari settori, tra cui il bianco, il fotovoltaico e l’automotive, influenzando direttamente la nostra attività. Tuttavia, la situazione è migliorata verso fine anno, grazie soprattutto
al mercato europeo».
Le difficoltà logistiche e i costi elevati dei trasporti internazionali hanno infatti spinto molti grandi utilizzatori, soprattutto nei processi automatici, a riconsiderare i fornitori europei.
Questo ha portato nuove opportunità per aziende come la Nuova Rivetteria Bolognese.
Da questo punto di vista, l’export gioca un ruolo fondamentale: la pura esportazione della produzione si attesta di poco superiore al 40% ma, considerando l’esportazione indiretta, la percentuale sale fino all’80%. Questi valori riflettono una costante vocazione internazionale.
Guardando al futuro, Fanti evidenzia una sfida importante: la carenza di personale specializzato.
«Questo problema – sostiene Fanti – comune a molte aziende del settore in Italia e in Europa, sta spingendo verso nuove strategie. Una possibile soluzione potrebbe essere l’aggregazione di piccoli produttori italiani per creare gruppi più grandi e competitivi. Inoltre, si auspica una maggiore apertura a lavoratori provenienti da paesi extra-UE, accompagnata da adeguati programmi di formazione.
Nonostante l’incremento dell’automazione e l’adozione di tecnologie 4.0, rimangono comunque insostituibili la competenza e il fattore umano, specialmente in attività come la progettazione e le lavorazioni che richiedono manualità fine».
Per quanto riguarda i nuovi settori di interesse, oltre a quelli già consolidati, l’azienda guarda con interesse a nuove opportunità e aree di espansione offerte, per esempio, dal mondo della moda.
«Nel corso degli ultimi anni – conferma e conclude Andrea Fanti – le strategie di crescita adottate sono state orientate al miglioramento dei nostri processi, in modo efficace ed efficiente, aderendo ai requisiti di qualità e servizio sempre più elevati del mercato.
I continui investimenti in infrastrutture e in macchinari, come nel nuovo impianto di lavaggio IFP Europe, hanno reso la nostra capacità produttiva sempre più ampia e flessibile, pronta a cogliere nuove opportunità nel campo della produzione di elementi di fissaggio».
LAVAGGIO PERFETTO ED EFFICACE SIA PER PICCOLE CHE PER GRANDI QUANTITÀ
Perfetta per il trattamento di qualsiasi tipo di prodotto in metallo, di qualunque dimensione e complessità strutturale, contaminato da acqua, oli e scarti di lavorazione, la gamma di lavatrici industriali ad alcoli modificati KP Kleen Power, progettata e realizzata da IFP Europe, effettua tutti i cicli di lavaggio interamente in sottovuoto (fino a un millibar).
La tecnologia adottata, molto efficace sia per piccole che per le grandi quantità di prodotto da trattare, per qualsiasi dimensione e fattezza, anche per componentistica costituita da metalli diversi tra loro, garantisce: notevole risparmio energetico; recupero del 99% degli elementi contaminanti in linea con le disposizioni in tema di economia circolare; totale assenza di sversamenti di morchie o altri componenti nocivi; massima sicurezza per l’operatore.
Tra gli impianti disponibili, la serie KP.MAX comprende lavatrici industriali dotate di un’ampia camera di lavaggio che permette il perfetto trattamento di elevati volumi produttivi o di carichi singoli dalle dimensioni importanti. Tali lavatrici operano interamente sottovuoto e grazie alla ricca dotazione di serie e opzionale, soddisfano esigenze di grandi produzioni in tempi relativamente brevi. In particolare, il modello KP 800 MAX scelto da Nuova Rivetteria Bolognese per potenziare il proprio reparto si caratterizza per la capacità di accogliere cesti d’ingresso fino a 800 x 1.200 x 800 mm, per un peso massimo di 800 kg ciascuno.
WHAT THEY SAY ABOUT US
Below are some articles written by our customers and published in the sector publications, describing their activities and how their use of our vacuum washing equipment contributes to the quality of their products.